Uno studio francese ha messo a confronto i tanti studi scientifici sul rapporto tra consumo di latte e incidenza di fratture ossee. La conclusione? Non c’è mai motivo per eliminare il latte o ridurne i consumi. Specialmente tra i ragazzi.
Le conclusioni della ricerca condotta all’ospedale di Amiens sono chiare: “Da un punto di vista scientifico, non c’è alcun motivo per rimuovere dalla dieta un alimento così ricco di calcio e di altri interessanti nutrienti, benefici per sviluppare lo scheletro e per rafforzare le ossa”.
Lo studio ricorda che il latte è una delle principali fonti di calcio (ben 1190 mg per litro). E non di un calcio qualsiasi, bensì di un calcio altamente biodisponibile (anche grazie al favorevole rapporto con il fosforo) e facile da consumare, perché il latte è una bevanda ready-to-drink, perfetta in ogni momento della giornata, ed è anche un ingrediente versatile, che può entrare in molte ricette e in ogni pasto.
Basti pensare che un solo bicchiere di latte (pari a 200 grammi) fornisce 238 mg di calcio, pari al 24% del livello raccomandato per un bambino di 7 anni e al 30% di quello per una donna di 30 anni.
Bere latte è il migliori investimento che si possa fare sulla propria salute futura, sin da bambini.
Questa è un’altra novità interessante dello studio francese: il massimo effetto positivo sull’accrescimento della ossa avviene in quei pochi anni che precedono la pubertà, perché è la fase della vita in cui c’è il maggior sviluppo osseo.
Infatti, tra i 9 e i 13 anni per le femmine e tra i 10 e i 14 anni per i maschi, la crescita diventa più rapida per un periodo di 18-24 mesi, durante i quali il tasso di accrescimento minerale osseo quasi raddoppia. Diversi studi condotti su bambini hanno dimostrato che l’assunzione di latte si associa a un ridotto rischio di fratture prepuberali e a un aumento del contenuto di minerali delle ossa perché inibisce il riassorbimento osseo.
Bere regolarmente adeguate quantità di latte da bambini e ragazzi non ha ripercussioni positive solo sulla salute al presente, ma anche su quella della seconda parte della vita, nelle donne over 50enni, il rischio di fratture osteoporotiche è più che doppio tra quelle che bevevano meno latte rispetto alle alto-consumanti.