Nel video:
- Giorgio COLOMBO
Silvia NOVELLO
Docente Dipartimento di Scienze del Farmaco Università di Pavia
Docente di Oncologia medica Università di Torino- Anna Maria PORRINI
Direttore medico Roche Italia
Presentati i dati preliminari del progetto CENTROPERCENTO nato per sensibilizzare sull’importanza di una corretta diagnosi molecolare e abbattere le barriere tra diagnosi e trattamento nel carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC).Il progetto, supportato da Roche, coinvolge 60 centri oncologici in tutt’Italia che hanno scelto di impegnarsi per ottimizzare il proprio approccio diagnostico-terapeutico e offrire il più alto standard di cura ai pazienti. L’iniziativa si avvale del contributo congiunto di oncologi, anatomopatologi, pneumologi interventisti e altri specialisti interessati e prevede il coinvolgimento strategico delle Direzioni Sanitarie, che si sono dimostrate sensibili e disponibili a questa collaborazione pubblico-privato. L’indagine si prefigge di fornire una mappatura dei percorsi diagnostico-terapeutici nei centri aderenti all’iniziativa, al fine di identificare modelli virtuosi e condividere soluzioni organizzative.In questa prima fase del progetto sono stati raccolti i dati relativi al 50% dei centri. Sono state realizzate 29 interviste a specialisti oncologi e 22 a specialisti anatomopatologi, con un bacino d’utenza di circa 2.000 pazienti con tumore al polmone. Nell’ambito dell’iniziativa, particolare rilevanza riveste la diagnosi molecolare per l’identificazione del riarrangiamento del gene ALK in pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC). Se accertata la presenza di tale mutazione, questi pazienti potrebbero beneficiare di nuovi farmaci a bersaglio molecolare ora disponibili. “L’analisi si articola in due fasi, una prima fase focalizzata sulla raccolta dei dati tramite 2 distinte survey, una per lo specialista anatomopatologo, una per l’oncologo. Ed una seconda fase che include l’analisi e la discussione dei risultati ottenuti con esperti di organizzazione sanitaria” – ha spiegato il Prof. Giorgio Colombo, Università degli Studi di Pavia. “I primi dati ci hanno mostrato un’attenzione degli specialisti ad allinearsi sempre di più alle linee guida di riferimento per il trattamento del NSCLC.”