Il Centro Ambrosiano Oftalmico (CAMO) in collaborazione con l’Ospedale San Raffaele di Milano, di fronte alle ultime allarmanti rilevazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che denunciano una forte crescita di diabete tanto da prevedere il rischio di una prossima pandemia in tutto il mondo, Italia compresa, ha commissionato all’agenzia AstraRicerche un sondaggio nazionale nel mese di settembre scorso tramite 1.052 interviste a un campione di persone 50-70enni, tra cui anche 400 pazienti diabetici per stabilire il livello di conoscenza della nostra popolazione riguardo una patologia che colpisce in Italia 3 milioni e 200 mila pazienti. Ma soprattutto la ricerca demoscopica ha cercato di sondare le conoscenze su due delle più gravi complicanze di questa patologia e cioè la maculopatia e la retinopatia diabetiche le quali, anch’esse secondo le ultime rilevazioni epidemiologiche, confermano un aumento in crescita esplosiva.
BASSO LIVELLO DI CONOSCENZA. A una prima lettura del sondaggio appare un livello di conoscenza desolatamente basso, scarso soprattutto per quanto riguarda i comportamenti di prevenzione e spesso una pressochè totale ignoranza della necessità di seguire diagnosi precoci sia per la maculopatia che per la retinopatia diabetiche. Per il 54 per cento degli interpellati il diabete è una patologia quasi semisconosciuta, con punte oltre il 20 per cento di interpellati che ammettono una totale ignoranza e perfino tra coloro che affermano di essere diabetici un 19 per cento confessa di sapere poco o nulla della malattia.
SOLO IL 6% CONOSCE LA GRAVITA’ DEL DIABETE. Analogamente il sondaggio mostra numeri allarmanti quando al campione viene chiesto quali effetti negativi e quali conseguenze il diabete comporta. Più del 40 per cento (e addirittura il 30 per cento tra il campione dei diabetici) ignora una qualsiasi grave conseguenza del diabete. Solo il 23 per cento riferisce genericamente di danni agli occhi e il 16 per cento indica la cecità, ma solo il 6 per cento sa precisare tra le conseguenze più gravi la retinopatia e la maculopatia diabetiche.
RETINOPATIA E MACULOPATIA SCONOSCIUTE. Quando vengono approfondite queste due tematiche il campione interpellato rivela imbarazzanti lacune e imprecisioni pressapochistiche. Oltre il 41 per cento non ha mai sentito parlare di retinopatia diabetica, e sollecitato dagli intervistatori il 16 per cento definisce la patologia una grave conseguenza del diabete. Ancora più ignota e ignorata la maculopatia diabetica: ben il 60 per cento non la conosce e perfino il 41 per cento del diabetici confessa un’analoga lacuna. Solo il 6 per cento è consapevole che è una grave complicanza diabetica.
IGNORATI ESAMI E TERAPIE. Ma appare ancor più drammatica l’ignoranza di alcune informazioni quando si affronta il tema della diagnosi e della terapia. Soltanto il 7 per cento conosce la Tomografia a Coerenza Ottica (OTC) l’esame cruciale per diagnosticare la maculopatia e solo il 30 per cento sa che cos’è e a cosa serve l’esame del fondo oculare che è un altro momento fondamentale della prevenzione della retinopatia. In fatto di terapia e di compliance il sondaggio rileva altre note desolanti: solo il 9 per cento conosce una delle terapie più efficaci, l’iniezione intravitrale, che è in grado di controllare sia la retino che la maculopatia.
IL MESE DELLA PREVENZIONE. “Alla luce di questi dati, commenta Lucio Buratto, direttore scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico, che ha promosso il sondaggio nazionale, diventa fondamentale un’azione di informazione e soprattutto di diagnosti su tutto il territorio. E infatti insieme con il professor Francesco Bandello, ordinario di oftalmologia dell’Università Vita e Salute del San Raffaele, è stata preparata un’iniziativa di grande impegno sociale, il MESE DELLA PREVENZIONE che dal 2 febbraio prossimo e per tutto il mese vedrà 25 centri di eccellenza in tutta Italia a disposizione per visite e diagnosi gratuite sulla maculopatia e retinopatia diabetiche. E’ un’iniziativa che per il suo alto valore sociale e sanitario ha avuto il patrocinio del Ministero della Salute.”
Nel video:
- Lucio BURATTO
Direttore scientifico Centro Ambrosiano Oftalmico- Francesco BANDELLO
Professore di Oftalmologia Università Vita e Salute San Raffaele Milano</ul>