Grazie alla sua semplicità potrà essere eseguito nei normali centri diagnostici
Mario Rossi è affetto da broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), una malattia dell’apparato respiratorio caratterizzata da un’ostruzione irreversibile delle vie aeree, che insieme all’asma rappresenta la più comune malattia che colpisce bronchi e polmoni (1). Mario ha 62 anni, è stato un forte fumatore, e avendo la BPCO è ad alto rischio di sviluppare un tumore al polmone (2).
Per questi motivi il suo medico di famiglia gli prescrive un esame del sangue ed entro pochi giorni, dal laboratorio di analisi arriva la diagnosi: Mario ha un tumore polmonare. Per fortuna la malattia è allo stadio iniziale, e dopo aver confermato la diagnosi iniziale con ulteriori esami, il tumore viene asportato chirurgicamente.
Grazie alla diagnosi precoce, Mario ha una percentuale di sopravvivenza dopo cinque anni pari al 50-75 per cento (3). È questo lo scenario che sarà possibile tra poco più di un anno, grazie a una scoperta realizzata in Italia da ImmunePharma srl, uno “spin-off” accademico del Dipartimento di Farmacia dell’Università di Salerno, e presentata in occasione del congresso della European Respiratory Society, in svolgimento a Milano.
«Il test diagnostico si basa sull’individuazione di una proteina, appartenente al gruppo delle proteine caspasi, che è presente nel sangue dei pazienti con tumore ai polmoni in una quantità quasi cinque volte superiore rispetto a un soggetto sano» spiega Rosalinda Sorrentino, Ricercatrice e CEO di ImmunePharma. «Questa elevata quantità della caspasi è presente soltanto nei pazienti con il tumore al polmone, e questa caratteristica è fondamentale per la nostra scoperta e per la realizzazione del test, perché è presente solo e soltanto nel tumore polmonare e non in altri tipi di tumore. Una scoperta che si traduce in un esame diagnostico che per la sua semplicità potrà essere prescritto non soltanto dal medico specialista, ma anche dal medico di medicina generale. Sarà un test estremamente semplice perché si basa su un saggio biochimico che viene già utilizzato non soltanto nei centri di ricerca ma anche nei centri diagnostici.».
Lo studio condotto da ImmunePharma ha coinvolto 120 soggetti e ha prodotto risultati decisamente positivi. «Il test si è rivelato altamente selettivo e ha parametri statistici che superano il 95 per cento di selettività e soprattutto di specificità, per cui è decisamente preciso. Sono risultati oltre le aspettative che ci spingono a proseguire gli studi su un numero di pazienti più ampio» prosegue Sorrentino.
Il nuovo esame potrà rappresentare lo strumento ideale per effettuare una diagnosi precoce, essenziale per combattere efficacemente il tumore polmonare. Riuscire a intervenire precocemente, quando il tumore è al primo stadio, aumenta notevolmente il successo terapeutico. «Il test diagnostico potrebbe rappresentare una soluzione per i soggetti a rischio, come i pazienti con BPCO e i forti fumatori» confermano gli pneumologi Claudio Donner, presidente della Fondazione Mondo Respiro e Paolo Zamparelli, presidente della Fondazione Giuseppe Moscati Sorrento Onlus. «Oggi il tumore viene individuato quando è a uno stadio avanzato, perché la diagnosi è occasionale. Il paziente viene sottoposto a una radiografia o a una TAC per altri motivi e in quel caso viene evidenziato il tumore. Viceversa la diagnosi precoce può salvare la vita al paziente e una qualità di vita decisamente migliore. È importante che il tumore venga diagnosticato nelle sue prime fasi, quando è di una dimensione tale da poter essere eliminato con interventi efficaci e spesso anche non particolarmente invasivi. È dunque necessario che i pazienti a rischio, che sono essenzialmente i fumatori e i pazienti con BPCO, siano sottoposti a sistemi di diagnosi precoce e soprattutto che siano applicabili su vasta scala nelle popolazioni a rischio. Il test sviluppato a Salerno potrebbe rivoluzionare l’approccio al tumore polmonare, perché ha caratteristiche di specificità e sensibilità tali da poter fornire una diagnosi precoce su vasta scala».
L’esame diagnostico sarà presto commercializzato e distribuito grazie alla partnership tra ImmunePharma e la Dr Safuan srl di Parma. «Stiamo iniziando le verifiche definitive per avviare la fase di industrializzazione» conferma Safuan Gritli, CEO di Dr Safuan srl. «Il test dovrebbe essere disponibile in Italia e in Europa nella seconda parte del 2018. Negli Stati Uniti siamo in fase di negoziazione avanzata con InspiRx Inc. per la distribuzione locale, e i tempi di registrazione con la Food and Drug Administration potrebbero richiedere circa 6-8 mesi in più. Cercheremo di contenere il costo del test attorno a 25-30 euro, quindi con risparmi importanti rispetto ad altri esami diagnostici, come la TAC. Senza contare che l’individuazione precoce della malattia comporterà risparmi notevoli in termini di trattamenti e ospedalizzazioni».
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