La diverticolite è un disturbo relativamente comune che si verifica quando appaiono piccole sacche nella mucosa che riveste l’intestino. Queste sacche possono infettarsi e infiammarsi, portando a sintomi come nausea e febbre, costipazione e diarrea, crampi e dolore addominale. Circa il 4 per cento delle persone con diverticolite sviluppano complicanze gravi o di lunga durata, tra cui ascessi, perforazioni nella parete intestinale, e fistole.
Un team guidato dal Dr. Andrew Chan, del Massachusetts General Hospital di Boston, ha esaminato i fattori dietetici coinvolti nella diverticolite in modo dettagliato. Il team si è specificamente focalizzato sul consumo di carne, pollame, e pesce in 46.500 uomini.
I partecipanti erano di età compresa tra i 40 e i 75 anni quando hanno aderito allo studio tra il 1986 e il 2012. Ogni quattro anni è stato chiesto loro quanto spesso avessero mangiato porzioni standard di carne rossa, pollame e pesce nel corso degli ultimi dodici mesi. Le risposte sono state classificate usando una scala a 9 punti, che variava dal “mai” o “meno di una volta al mese” a “sei o più volte alla settimana”. Nel corso del periodo di studio compreso nei 26 anni, 764 uomini hanno sviluppato diverticolite.
I ricercatori hanno constatato un rischio di contrarre diverticolite maggiore del 58 per cento per i consumatori assidui di carne rossa. Ogni dose giornaliera è stata associata a un aumento del rischio del 18 per cento, con un picco per le persone che consumavano sei porzioni di carne rossa a settimana. E questa associazione non è stata influenzata dall’età o dal peso dei partecipanti.
In più, lo studio ha evidenziato che le persone che mangiano maggior quantità di carne rossa utilizzano frequentemente farmaci antinfiammatori e analgesici, fumano di più, si esercitavano meno, e consumano meno fibra dietetica. Al contrario, gli individui che mangiano più spesso pesce e pollame sono più propensi a fumare di meno e fare maggior esercizio fisico.
