Niente fumo, poco alcol, una sana alimentazione e una costante attività fisica. La ricetta per la salute del cuore prevede l’adozione di uno stile di vita virtuoso, ma tra le strategie di prevenzione spesso vengono nominate anche alcune molecole naturali, gli omega 3. Sono efficaci? Se ne è discusso durante l’incontro scientifico “Prevenzione cardiovascolare, qual è la strategia più efficace?” con la partecipazione di specialisti e rappresentanti delle Istituzioni tra cui le Commissioni Sanità e Industria del Senato e la Affari sociali della Camera, con il contributo incondizionato di Ibsa Farmaceutici.
«Diversi studi – spiega Leonardo Calò, direttore della Cardiologia al Policlinico Casilino di Roma – hanno dimostrato che una dieta sana che preveda l’assunzione di alimenti ricchi di Omega-3 e ricca di agenti antiossidanti e di fibre aiuti a prevenire gli eventi cardiovascolari».
L’American Heart Association ha ribadito che la dieta dovrebbe includere almeno due porzioni di pesce a settimana all’interno di un regime alimentare finalizzato alla riduzione di eventi cardiaci. La relazione tra una dieta ricca di pesce e un effetto cardioprotettivo è stata inoltre confermata da diversi studi epidemiologici condotti in vari Paesi. In particolare, un recente studio condotto su 20 mila uomini adulti senza preesistenti malattie cardiovascolari, ha dimostrato che la dieta a basso rischio con alimenti ricchi di Omega-3 comporta, da sola, una riduzione del 16 per cento del rischio di infarto.
«Attualmente sono in commercio diverse preparazioni di integratori alimentari contenenti Omega-3 – ricorda Pierluigi Navarra, professore di Farmacologia all’Università Cattolica di Roma – tuttavia non vi sono studi che dimostrino l’efficacia degli integratori nel ridurre il rischio cardiovascolare. Gli integratori contengono una quantità inferiore di Omega-3 e si propongono generalmente solo come alternativa a una dieta bilanciata. Ma sono solo i farmaci, il cui contenuto di Omega-3 è superiore all’85 per cento, (gli integratori hanno una concentrazione inferiore) ad aver dimostrato proprietà terapeutiche che hanno portato gli enti regolatori a raccomandarlo con alcune indicazioni».
Un farmaco Omega-3 equivalente è stato approvato da Aifa e dispensato in fascia A, a carico del Ssn per la prevenzione secondaria nel post infarto e per l’ipertrigliceridemia (note 13 e 94 dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco). Lo stesso medicinale è oggi disponibile anche in fascia C, con una confezione da 30 compresse.
Nel video:
- Roberto VOLPE
Lipidologo e Ricercatore CNR di Roma- Leonardo CALÒ
Direttore Cardiologia Policlinico Casilino – Roma