I nuovi stent per riaprire le arterie

In occasione del Congresso della Società Italiana di Cardiologia Interventistica, GISE, l’azienda BIOTRONIK ha presentato uno scaffold bioriassorbibile a rilascio di farmaco completamente realizzato in lega di magnesio. Si tratta di un device che rappresenta una grande innovazione per il trattamento della malattia cardiovascolare.

E’ un’assoluta innovazione nel mondo degli scaffold coronarici, possiede infatti la rivoluzionaria capacità di essere riassorbito entro un anno dall’impianto poiché interamente progettato con lega di magnesio che, unito ad un rivestimento a rilascio di farmaco, impedisce la crescita di cellule dannose e quindi il restringimento (ristenosi) del vaso sanguigno.

La novità assoluta di questo prodotto si basa sulla proprietà meccanica di stabilizzazione della parete del vaso sanguigno, che garantisce al vaso la possibilità di rimanere aperto in modo naturale ed autonomo. La presenza dello stent è solo temporanea, dunque il paziente non deve convivere con un corpo estraneo nel proprio organismo per tutta la vita.

“Si tratta di un dispositivo endovascolare coronarico a rilascio di farmaco estremamente innovativo e promettente per il trattamento dei pazienti con restringimenti delle arterie coronariche. Esso viene impiantato utilizzando una procedura minimamente invasiva come uno stent medicato metallico tradizionale, ma a differenza di questo è composto di magnesio riassorbibile e quindi scompare dalla coronaria in circa un anno evitando gli eventuali problemi che sono stati osservati a lungo termine con gli stent metallici permanenti” – ha commentato il Prof. Antonio Bartorelli, Coordinatore Area Cardiologica e Interventistica, U.O. Centro Cardiologico Monzino, Università di Milano.

In aggiunta, dati della Società italiana di cardiologia Interventistica hanno rilevato che nel 2015, per il trattamento di aterosclerosi sono state maggiormente utilizzate terapie di angioplastica coronarica (PTCA) – circa 145.000 casi – che consentono di riaprire l’arteria chiusa attraverso l’introduzione di uno stent, e sono stati impiantati 189.000 DES. Questo conferma l’efficacia del trattamento con stent coronarici a rilascio di farmaco (DES) a cui la classe medica si affida per la risoluzione di buona parte dei casi clinici che si trova ad affrontare.

“Gli scaffold riassorbibili rappresentano un’alternativa estremamente attraente rispetto al trattamento abituale con DES – ha affermato il Dr. Carlo Trani, Responsabile dell’unità di Cardiologia Interventistica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma – Rispetto agli altri stent riassorbibili attualmente in commercio, a base di polimero, la struttura riassorbibile di questo stent è costituita da una lega metallica a base di magnesio, offre vantaggi unici, durante e dopo la procedura di angioplastica, in termini di facilità di impianto (deliverabilità) e sostegno al vaso (forza radiale)”. “Si tratta di una strategia terapeutica fortemente innovativa nel trattamento della patologia coronarica. Tale tecnologia si basa sulla capacità dell’organismo umano di riassorbire il magnesio, elemento naturalmente presente in esso. Il risultato è un più veloce ed adeguato tempo di riassorbimento – ha concluso il Dr. Sergio Berti, Presidente della Fondazione GISE. – I risultati dello studio Biosolve-II dimostrano che i vasi coronarici riacquistano la loro naturale funzionalità (vasomotricità) già sei mesi dopo la procedura di impianto”.

Nel video:

  • Antonio BARTORELLI
    Coordinatore Area Cardiologica e Interventistica Centro Cardiologico Monzino Milano
  • Carlo TRANI
    Responsabile Cardiologia Interventistica Università Cattolica del Sacro Cuore Roma
  • Marco NEGRETTO
    Business Strategy Manager Biotronik
Total
982
Condivisioni
Articolo Precedente

Salvata una vita ogni sei persone a rischio

Articolo Successivo

L’azienda Usa Incyte sbarca in Italia

Articoli correlati