L’allergia è una malattia del sistema immunitario, caratterizzata da reazioni eccessive portate da particolari anticorpi, nei confronti di sostanze abitualmente innocue. In particolare, l’allergia alla polvere dipende dagli acari, animaletti microscopici che si nutrono di desquamazioni umane, come pelle e capelli. L’allergia all’acaro è la forma allergica più diffusa nei paesi occidentali ed è perenne. L’acaro, infatti, è in grado di scatenare una reazione allergica per tutto l’anno, perché si nasconde nella case ed in tutti gli ambienti indoor.
Secondo una ricerca DoxaPharma, il paziente allergico invece di curarsi, sembra fare di tutto per tollerare o abituarsi alla sua malattia, sovrastimando il suo stato di salute, e non prendendo in considerazione le conseguenze a cui porta una cattiva gestione della malattia.
“Possiamo definire l’allergia all’acaro, una malattia ‘contraddittoria’. – spiega la Dott.ssa Maria Beatrice Bilò, Presidente dell’Associazione Allergologi Immunologi Italiani Territoriali Ospedalieri (AAIITO) – Si evidenzia infatti come i pazienti abbiano una visione distorta ed una conoscenza sommaria della loro patologia. Lo dimostra il fatto che 4 pazienti su 5, tra gli intervistati, considerano buona la loro salute, ed allo stesso tempo dichiarano, per oltre l’80%, che la patologia ha un impatto importante sulla loro qualità di vita.”
Un’altra evidenza che emerge è che, nonostante circa 1/3 dei pazienti sia non ben controllato, la terapia principale che viene scelta è quella al bisogno e la sua gestione è scarsa. “Il 50% dei pazienti ha un’aderenza alla terapia scarsa – afferma il Prof. Francesco Blasi, Presidente della Società Italiana di Pneumologia (SIP) – e, nel 89% dei casi, questo avviene perché il paziente si sente meglio. Il problema è che ‘meglio’ non significa ‘bene’ ma soltanto che i sintomi si sono attenuati e che sicuramente ricompariranno. Dal nostro punto di vista il paziente si ‘stanca’ di prendere medicine e la sua soglia di attenzione cala, così preferisce tollerare i sintomi, uniti ad una qualità di vita inferiore, che seguire una terapia continuativa. Tutto questo, a scapito della propria qualità di vita e della propria salute”.
Nel 2017 in arrivo una nuova opzione terapeutica. “L’Immunoterapia Allergene Specifica è una soluzione che si sta accreditando sempre di più nella comunità e nella letteratura scientifica. – dichiara il Prof. Giorgio Walter Canonica – La sua particolarità è dovuta al fatto che è in grado di agire sulle cause dell’allergia e non solo sui sintomi. L’AIT è già stata sdoganata per diverse forme allergiche e penso in particolare al vaccino per le graminacee. L’AIT per allergia da acaro in tablet sublinguali non è ancora disponibile in Italia, ma l’EMA ne ha certificato l’efficacia con l’indicazione in pazienti adulti con asma da allergia da acaro non ben controllata, che è proprio la nostra categoria di pazienti più numerosa e più difficile da trattare.” L’arrivo della nuova l’Immunoterapia Allergene Specifica, si prefigura come una vera e propria rivoluzione e richiederà uno sforzo a tutti gli specialisti coinvolti nella cura dell’allergia da acaro della polvere. “Questa nuova soluzione – afferma il Prof. Francesco Blasi – apre le porte ad una nuova gestione della malattia e, quindi, è fondamentale che, oltre all’allergologo, già esperto sul tema, anche il rinologo e lo pneumologo investano in formazione professionale, per rispondere alle esigenze di un paziente che già vedono con grande frequenza.”
Nel video:
- Francesco BLASI
Presidente Società Italiana di Pneumologia- Walter CANONICA
Presidente Società Italiana allergologia, asma e immunologia clinica- Maria Beatrice BILÒ
Presidente Associazione Allergologi Immunologi Italiani Territoriali Ospedalieri