Tubercolosi: passare dagli attuali dieci casi per 100.000 abitanti a meno di dieci per milione nel 2035 e a meno di un caso per milione nel 2050, quando sarà di fatto raggiunto l’obiettivo di eliminare la tubercolosi. È questo lo scopo del primo documento di consenso italiano sull’eliminazione della malattia, che sarà presentato a Milano nel corso del congresso nazionale della Società Italiana di Pneumologia (Sip).
Sulla scia degli obiettivi dell’Assemblea Mondiale della Salute che ha stabilito di ridurre l’incidenza globale della malattia del 90% entro il 2050, il documento è stato redatto da un gruppo di esperti italiani in rappresentanza dell’Istituto Superiore di Sanità, dei centri di collaborazione dell’Oms (Fondazione S. Maugeri, Tradate; Università di Brescia; Istituto S. Raffaele, Milano), delle società scientifiche italiane di area Pneumologica, Infettivologica, di Medicina Preventiva e Laboratoristica, della Società Europea di Pneumologia (Ers) e delle Regioni.
L’Italia è oggi considerato un Paese a bassa endemia con meno di dieci casi ogni 100.000 abitanti, anche se recentemente è stato registrato un caso di tubercolosi in una pediatra a Trieste. Secondo i dati del Ministero della Salute, nel decennio dal 2004 al 2014, il numero dei casi notificati di Tbc a livello nazionale oscilla intorno ai 5000 ogni anno e oltre la metà dei casi notificati si è verificato in soggetti di nazionalità straniera, con un costante aumento della proporzione con i cittadini italiani, dal 44% del 2004 al 66% del 2014. Oggi si riesce a ridurre ogni anno l’incidenza della malattia del 2-5%. L’obiettivo è diminuirla ogni anno del 20%: è possibile, focalizzando gli interventi nei gruppi a rischio ed elaborando piani di intervento per la tubercolosi associata alla migrazione. Per questo gli esperti suggeriscono la creazione anche di un Registro nazionale dei casi di infezione tubercolare latente e dei ceppi multiresistenti, quelli che più preoccupano e che spesso occorre gestire attraverso una collaborazione con colleghi di altri Paesi.
Ulteriore obiettivo del documento è anche potenziare la ricerca nel settore dei vaccini per la malattia. Qualche novità c’è per i farmaci, alcuni principi attivi sono molto efficaci anche contro le forme multiresistenti e ben tollerati. Tuttavia nulla potrà essere davvero decisivo senza una strategia comune e condivisa come quella proposta nel documento.
Nel video:
- Francesco BLASI
Presidente Società Italiana di Pneumologia- Giovanni Battista MIGLIORI
Direttore Centro Oms per la tubercolosi Fondazione Maugeri di Tradate