Secondo gli esperti della SIDeMaST (Società Italiana di Dermatologia) la classe dei corticosteroidi topici, ai vari livelli di potenza, rappresenta di fatto la terapia anti-infiammatoria topica più efficace per la DA e la psoriasi. Il punto focale, tuttavia è chiarire alcuni aspetti che negli anni ne hanno fortemente limitato l’uso da parte dei pazienti, principalmente a causa dei fattori: “corticofobia”, ovvero il timore degli effetti collaterali dei farmaci a base di cortisone, e di vecchie formulazioni poco attente alle esigenze dei pazienti.
“Fino al 50% dei pazienti con DA – spiega il Professor Giampiero Girolomoni, Direttore della Dermatologia dell’Azienda Universitaria Integrata di Verona – sono preoccupati o considerano negativamente l’uso dei cortisonici, per paura degli effetti collaterali. Il timore è spesso generato da una conoscenza insufficiente delle differenze tra vecchi e nuovi farmaci e del modo appropriato di usarli. La prima conseguenza è un utilizzo sbagliato della terapia, con la tendenza dei pazienti a considerare questi farmaci come una sorta di ultima risorsa da assumere solo quando la malattia è gravemente peggiorata. Le evidenze scientifiche – continua Girolomoni – chiariscono invece come i possibili effetti collaterali siano ben noti agli specialisti e i rischi possano essere facilmente minimizzati; precisano come non tutti i composti siano uguali ed esistano sostanziali differenze di formulazione per efficacia e tollerabilità e infine attribuiscono alla fase di dialogo tra medico e paziente una grande importanza, proprio per trasmettere le raccomandazioni su quando e quanto applicare i preparati topici.” Per quanto riguarda la psoriasi il problema principale, secondo gli esperti è la scarsa aderenza ai trattamenti topici, se è vero che fino ad 1 paziente su 2 non effettua la terapia, mentre la stragrande maggioranza (fino al 75%) utilizza i farmaci in maniera inadeguata.
“Le conseguenze – dichiara il Professor Antonio Costanzo, Direttore Unità di Dermatologia Humanitas University di Milano – sono molteplici, tra le principali ricordiamo: una ridotta efficacia delle terapie con persistenza e probabile aggravamento della malattia, un evidente peggioramento del rapporto con il medico, e infine un certificato aumento dei costi sanitari dovuto all’incremento del numero delle visite e allo spreco di farmaci mal impiegati.”
Partendo dall’assunto che Il mometasone furoato per uso topico è riconosciuto come il trattamento standard per le patologie infiammatorie della cute, grazie al giusto equilibrio tra potenza e basso rischio di effetti avversi sistemici2, la nuova formulazione si candida a colmare alcuni dei gap finora illustrati, perché oltre al documentato profilo di sicurezza ed efficacia, è stata studiata per superare i limiti finora propri di questi farmaci, in termini di accettabilità, spalmabilità, facilità di applicazione e facilità di conservazione.
“L’efficacia clinica del mometasone, come di tutti gli steroidi topici – spiega Girolomoni – non dipende solo dalla potenza effettiva, ma anche dalle caratteristiche “cosmetiche” della preparazione, che la rendono più o meno gradevole al paziente, incidendo quindi sulla aderenza del paziente alla terapia prescritta. La nuova formulazione è una crema a rapido assorbimento, che non unge. Questo risultato si è raggiunto aumentando la concentrazione di acqua fino al 50%, quindi con una percentuale molto superiore a formulazioni di uso comune che ne contengono circa tra il 3%-33%. Un recente studio multicentrico, randomizzato, in doppio cieco3 – continua Girolomoni – ha confrontato queste due tipologie preparazioni in termini di efficacia e aderenza all’uso da parte di pazienti affetti da psoriasi. In particolare si è osservato che la presenza di una bassa concentrazione di acqua conferisce alla preparazione un odore più intenso, un aspetto lucido e granuloso, più occlusivo sulla cute, con la persistenza di un film bianco dopo l’applicazione, tutti aspetti percepiti negativamente dal paziente e che vengono significativamente ridotti dall’aggiunta di acqua. Il risultato finale4,5 è che la nuova preparazione di mometasone furoato arricchita di acqua, oltre ad essere più gradita ai pazienti, è altrettanto efficace in termini di effetto anti-infiammatorio e di riduzione dello score di severità dei segni.”
Nel video:
- Giampiero GIROLOMONI
Direttore Dermatologia Azienda Universitaria di Verona- Antonio COSTANZO
Direttore Unità di Dermatologia Humanitas University di Milano