La perdita di massa muscolare è un fenomeno fisiologico man mano che si invecchia. Per contrastare questa riduzione può essere utile ricorrere a supplementi nutrizionali, soprattutto se si viene colpiti da una malattia dato che circa un anziano su 2 è malnutrito al momento del ricovero in ospedale.
La terapia con un supplemento nutrizionale orale riduce della metà il tasso di mortalità nei 90 giorni successivi alla dimissione ospedaliera nei anziani malnutriti, come dimostrato dalo studio Nourish (Nutrition effect on Unplanned ReadImmisions and Survival in Hospitalized Patients) presentato al primo Congresso Nazionale della Società Italiana di Nutrizione Clinica e Metabolismo, la neonata Società scientifica che si occupa del rapporto tra nutrizione e diverse patologie.
Nello studio sono stati arruolati 652 adulti malnutriti di età pari o superiore ai 65 anni, ricoverati in ospedale e affetti da malattie cardiovascolari e polmonari. I ricercatori hanno poi confrontato rispetto al placebo gli effetti di un supplemento nutrizionale orale ad altro contenuto proteico (20 grammi) e contenente HMB, un derivato dell’amminoacido leucina, che si trova naturalmente nelle cellule muscolari, e vitamina D. Dalle analisi è emerso che il tasso di mortalità era significativamente più basso (50%) in coloro che avevano ricevuto il supplemento nutrizionale, i tassi di riammissione in ospedale erano simili tra i due gruppi e, infine, che si erano verificati miglioramenti di altri esiti clinici come peso corporeo, stato nutrizionale e livelli di vitamina D tra i 30 e i 60 giorni dopo la dimissione dall’ospedale.
“Lo studio Nourish – spiega Francesco Landi, del Centro di Medicina dell’Invecchiamento dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma – conferma chiaramente l’impatto della nutrizione clinica sulla salute. Per le persone malate e malnutrite coinvolte nello studio, la nutrizione clinica è stata fondamentale per la sopravvivenza, perché ha contribuito ad aiutare l’organismo, in particolare i muscoli, a funzionare correttamente. Questa è una ulteriore conferma del fatto che dobbiamo cambiare i nostri standard e considerare la nutrizione clinica come parte integrante delle cure, proprio come i vaccini antinfluenzali o l’aspirina, per aiutare gli anziani che già soffrono o non a rischio di malnutrizione e malattia croniche”.
Nel video:
- Francesco Landi
Centro Medicina dell’Invecchiamento Università Cattolica Sacro Cuore Roma- Alessandro Laviano
Professore Associato di Medicina Interna Dipartimento di Medicina Clinica Sapienza Università di Roma- Maurizio Muscaritoli
Presidente Società Italiana Nutrizione Clinica e Metabolismo