Mangiare senza glutine fa bene a tutti?

I ricercatori del Celiac Disease Center della Columbia University Medical Center di New York lanciano l’allarme: non ci sono evidenze scientifiche che mostrino vantaggi per la salute nel fare una scelta alimentare gluten-free (assumere quindi cibi senza glutine).

L’indagine (svolta nel 2015 su 1.500 cittadini statunitensi) ha preso le mosse a causa del crescente numero di persone che cambiano dieta in favore di una alimentazione gluten-free. I risultati parlano chiaro: Il 35% degli intervistati dichiara di aver sposato una dieta senza glutine “senza alcun motivo”, il 26% per una “scelta più salutare”, il 19% per “non avere più problemi digestivi”, l’11% per allinearsi alle esigenze di un familiare affetto da celiachia e il 9% per un’effettiva intolleranza al glutine.

Il messaggio dei ricercatori si spinge anche più in là: eliminare il glutine dalla dieta (sempre se non ci sia una diagnosi di celiachia – più comunemente nota come intolleranza al glutine – certificata da esami medici) spesso significa mangiare cibi più grassi e più calorici. Questo perché i cibi gluten-free contengono spesso più grassi e zuccheri rispetto ai loro “parenti” con glutine. La conclusione degli esperti è quindi chiara: i cibi gluten-free possono contribuire a sviluppare l’obesità e condizioni di pre-diabete.

Eliminare il glutine, inoltre, può condurre a ulteriori problemi come carenza di vitamina B e ferro, elementi spesso non presenti nei prodotti gluten-free. Infine non è supportata da ricerche scientifiche l’idea diffusa sulla tossicità del glutine.

L’unica certezza è che, a livello mondiale, le diagnosi di celiachia (l’unico motivo, a quanto pare, valido per una scelta alimentare gluten-free) sono in aumento e l’industria che produce cibi senza glutine è cresciuta nel biennio 2013-2015 ad un ritmo vertiginoso: + 135%.

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