Fumo e tumori: un aiuto dal crescione

Uno studio americano dimostra che dopo una sola settimana di assunzione di un estratto a base di insalata crescione, i fumatori hanno il 7,7% in meno di nitrosamine attive nel sangue, una delle sostanze più cancerogene tra quelle presenti nel fumo di sigaretta.

E i benefici del crescione non sembrano fermarsi qui. Sì perché i ricercatori della University of Pittsburgh Cancer Institute mostrano una simultanea disintossicazione dal benzene e dalla acroleina (entrambe sostanze tossiche presenti nel processo di combustione di una sigaretta), rispettivamente del 24% e del 15%.

Si tratta di risultati incoraggianti ma che, tuttavia, non rappresentano un punto di arrivo tale da poter rintracciare terapie a base di crescione; gli studiosi hanno infatti bisogno di proseguire le indagini con una fase allargata dello studio, che coinvolga un campione di più di cento persone. Solo allora si potrà aprire una discussione sulle possibili terapie.

Nel 2015 l’Italia ha festeggiato un primato: da noi si fuma meno che nel resto d’Europa (21% della popolazione contro una media europea del 26%). Tuttavia è anche vero che per la prima volta in dieci anni aumenta la vendita di sigarette (+0,5%), e ciò che preoccupa è una situazione di stallo: l’età media dei fumatori è 44,7 anni, quella a cui si inizia 18, quella a cui si smette 42. Significa che ogni anno un certo numero di persone smette di fumare, ma viene subito sostituito da un ugual numero di giovani che inizia.

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