Incontinenza, un tabù da abbattere

L’incontinenza urinaria colpisce tra il 6 e il 12% degli italiani,
stiamo parlando di oltre 5 milioni di cittadini. Si stima che nei 27 Paesi dell’Europa siano oltre 36 milioni le persone che soffrono di
incontinenza; il 60% sono donne.
I fattori di rischio sono gli stessi delle malattie cardiovascolari: età, fumo, sedentarietà, obesità, diabete, eccesso di colesterolo, ipertensione arteriosa e stress.
L’incontinenza è l’ultimo dei tabù, e ancora non si riesce ad abbattere. È un segreto da non riferire a nessuno. Non se ne parla con il medico di famiglia, con gli amici e persino con il proprio partner. Ma l’incontinenza causa forti limitazioni alla vita dal punto di vista fisico, sociale, psicologico, lavorativo e sessuale: disagio e imbarazzo da parte di chi ne soffre possono causare isolamento sociale, depressione e scarsa autostima.
Si cerca di gestirla e di nasconderla con i pannoloni, ma invece la si può curare, e ritornare alla vita normale.
Tra le terapie piu’ efficaci c’e’ la “neuromodulazione sacrale,che rappresenta un’opzione terapeutica, dall’efficacia e sicurezza ben documentata, reversibile e duratura, per il trattamento specialistico della vescica iperattiva. Utilizza un piccolo neurostimolatore, una sorta di “pacemaker” che non stimola il cuore bensì la vescica. La stimolazione ripristina il normale funzionamento della vescica e ridona al paziente il controllo. L’intervento è fatto in anestesia locale, in 30 minuti, e con un palmare esterno il medico decide
i parametri ottimali per il paziente. La neuromodulazione sacrale, resa possibile da questo particolare neurostimolatore, si è così evoluta negli ultimi 20 anni per trattare al meglio le disfunzioni della vescica, dell’intestino. Ormai nel mondo sono più di 200.000 pazienti che ne traggono beneficio.

Nel video:

  • Maria Angela Cerruto
    Urologo Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata Verona
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