Se è noto da anni che alcuni geni comportano un maggior rischio di cadere nell’anoressia nervosa, un recente studio del Columbia University Medical Center mostra come i fattori ambientali giochino un ruolo altrettanto di primo piano.
Sì perché durante l’indagine, che ha coinvolto alcuni topi di laboratorio, i ricercatori hanno individuato diversi fattori importanti nello sviluppo di una predisposizione all’anoressia nervosa: isolamento sociale, stress e dieta ipocalorica. La reazione dei roditori (i quali presentano già una variazione genetica che può condurre all’anoressia nervosa) a questi tre fattori è solo una: cancellare il momento del pasto dalla lista delle cose da fare.
I risultati mostrano quindi con chiarezza che non basta la predisposizione genetica per avviarsi verso questo disturbo del comportamento alimentare; la società e il nostro comportamento nelle relazione con le altre persone hanno un’incidenza importante, soprattutto nel pieno dell’adolescenza.
In Italia sono circa 3 milioni i giovani che soffrono di disturbi del comportamento alimentare, di cui il 95,9% sono donne e il 4,1% uomini. Il numero di decessi in un anno per anoressia nervosa si aggira tra il 5,86 e 6,2%.