I mirtilli sono frutti noti per gli effetti benefici e protettivi contro malattie anche gravi come il cancro o patologie cardiache. Ora c’è una novità: possono aiutare anche contro l’Alzheimer.
Due studi della University of Cincinnati mettono in luce i benefici che derivano da un consumo costante dei piccoli frutti di bosco, soprattutto per quanto riguarda progressi della capacità di memoria e miglior padronanza di vocaboli e concetti.
Il ruolo chiave è giocato dagli antiossidanti presenti nei piccoli frutti rossi, associati a una più alta performance del cervello. Risultati stupefacenti e di buon auspicio, che riguardano una malattia in forte crescita come l’Alzheimer. Solo negli Stati Uniti, e solo nella popolazione con più di 65 anni, nel 2015 si sono contati più di cinque milioni di persone affette (cifra destinata a salire nel 2025 a più di 7 milioni).
I vantaggi derivanti dal consumo di mirtilli sembrano essere maggiori nei casi di massima invalidità; infatti, non sono stati registrati benefici significativi tra coloro che presentano disturbi cerebrali limitati, mentre le persone affette da morbo di Alzheimer anche in stato avanzato presentano riscontri incoraggianti.