I figli delle donne più esposte al mercurio contenuto nei pesci mostrano migliore attenzione e meno necessità di assistenza medica.
È questa la conclusione sconvolgente alla quale è giunto un team di ricercatori del Cincinnati Children’s Hospital Medical Center dell’Ohio e pubblicata sul giornale Neurotoxicology and Teratology.
Che il mercurio contenuto nei pesci sia una sostanza tossica è ormai un dato di fatto, ma questo studio recente mostra come il consumo in particolare degli acidi grassi polinsaturi contenuti nei pesci produca benefici a livello di attenzione, memoria e altre funzioni cerebrali di un bambino.
Non è da dimenticare il richiamo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: il mercurio, come detto, è tossico e può provocare danni al sistema nervoso, a quello digerente e al sistema immunitario. Tuttavia non bisogna temerlo eccessivamente: seguire il consumo raccomandato di due o tre volte a settimana porta benefici al nascituro.
I pesci con basso contenuto di mercurio sono noti: su tutti salmone, merluzzo e tonno in scatola. Quelli invece ad alto contenuto di mercurio includono pesce spada e sgombro.