Gli omega-3 rappresentano un interessante esempio di sostanza che è al contempo alimento, integratore alimentare e farmaco. Da decenni è noto come gli acidi grassi polinsaturi omega-3 possono avere un ruolo prezioso nella prevenzione cardiovascolare. Gli omega-3 sono acidi grassi essenziali, sostanze indispensabili che l’organismo non produce e, conseguentemente, devono essere assunti con la dieta.
Gli omega-3 sono presenti in alcuni alimenti o possono essere assunti come integratori alimentari o come farmaci e questo porta alla necessità di chiarire il ruolo di queste sostanze nelle diverse forme per consentire scelte consapevoli nella prevenzione cardiovascolare.
Le prime indicazioni degli effetti favorevoli di una dieta ricca di omega-3 sorgono dalla bassa incidenza di malattie cardiovascolari riscontrate negli Eschimesi della Groenlandia, che hanno una dieta particolarmente ricca di pesce. La relazione tra dieta ricca di pesce e protezione cardiovascolare è stata poi confermata da studi epidemiologici condotti in diversi Paesi, che hanno collocato gli omega-3 tra i composti naturali più interessanti per le possibili applicazioni terapeutiche.
Un recente studio ha dimostrato che la “dieta a basso rischio” (comprendente frutta, verdura, legumi, frutta a guscio, latticini magri, cereali integrali e pesce) comporta, da sola, una riduzione del 16% del rischio di infarto. Queste evidenze sono state recepite dall’American Heart Association che ha ribadito la raccomandazione di includere almeno due porzioni di pesce a settimana all’interno di una dieta finalizzata alla riduzione di eventi cardiaci.
Grazie ad uno studio internazionale, il GISSI-HF3, si è visto che anche lo scompenso cardiaco potrebbe essere una condizione clinica che può giovare di un trattamento con omega-3. Lo studio ha dimostrato che la somministrazione a lungo termine di omega-3 è efficace nel ridurre sia la mortalità per tutte le cause, sia la frequenza di ricovero per cause cardiovascolari in pazienti affetti da scompenso cardiaco.
Attenzione però alla differenza tra farmaci e integratori alimentari. Gli integratori alimentari contengono una quantità generalmente inferiore di omega-3 rispetto ai farmaci e sono destinati al consumo da parte di persone sane che vogliono mantenere lo stato di benessere esistente. Per gli integratori infatti non esistono studi che dimostrino alcuna significativa attività di riduzione del rischio cardiovascolare.
È importante sottolineare che gli unici prodotti che possono vantare proprietà terapeutiche o preventive di patologie sono i medicinali e non gli integratori, che, secondo la normativa italiana, hanno come unica finalità di mantenere un buono stato di salute, con un effetto esclusivamente nutritivo o fisiologico.
Nel video:
- Elena Tremoli
Direttore Scientifico Centro Cardiologico Monzino Milano- Aldo Pietro Maggioni
Direttore Centro Studi Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri- Paola Minghetti
Docente di Scienze Farmaceutiche Università degli Studi di Milano