I cardiologi: interventi al cuore esclusi per ridurre i costi

Sono oltre un milione le persone che in Italia soffrono di una malattia delle valvole cardiache, condizione che nella maggior parte dei casi necessita di terapia cardiochirurgica o interventistica.

Di questi, circa 300 mila non possono essere sottoposti all’intervento cardiochirurgico, a causa del rischio operatorio ritenuto troppo elevato, ma in molti casi potrebbero invece essere soggetti alle nuove procedure mini invasive che si sono dimostrate sicure e generalmente ben tollerate persino nei pazienti in condizioni cliniche critiche.
Il risultato è che, nel nostro Paese, si effettuano solo circa 3.200 procedure valvolari percutanee l’anno contro un fabbisogno stimato di almeno il doppio. Un dato che in pochi anni ci ha visto scivolare dai primi agli ultimi posti in Europa per procedure effettuate – in Francia sono il doppio e in Germania il triplo – e rischia di penalizzare i cittadini che soffrono di malattie gravi delle valvole cardiache
Fino ad alcuni anni fa, l’unica possibilità terapeutica nelle valvulopatie cardiache era l’intervento chirurgico per sostituire o, se possibile, riparare la valvola danneggiata, un’operazione ‘a cuore aperto’ molto invasiva, che non tutti i pazienti possono affrontare per età, malattie concomitanti, fragilità generale.
In seguito ai progressi ottenuti nella chirurgia riparativa valvolare e all’avvento di tecniche interventistiche percutanee, quali la procedura di impianto transcatetere della valvola aortica e di riparazione della valvola mitrale, si sono modificate le opzioni terapeutiche. Ma le raccomandazioni internazionali non vengono costantemente applicate e il numero di procedure risulta inferiore a quelle necessarie, tanto che almeno un terzo dei pazienti con malattie valvolari cardiache non ha accesso all’intervento.
A questo proposito, la Società Italiana di Cardiologia, propone “One Valve One Life”, un programma per l’implementazione delle raccomandazioni internazionali, l’identificazione dei fabbisogni assistenziali e delle disparità di accesso e l’individuazione di standard di qualità di cura elevati presso i Centri ad alta specializzazione presenti sul territorio.
“One Valve One Life” si propone di favorire una corretta informazione e la diffusione della terapia transcatetere delle valvulopatie e di garantire l’accesso a queste procedure salvavita. Se ne parlerà diffusamente nel corso del prossimo Congresso Nazionale della Società Italiana di Cardiologia in programma a Roma dall’11 al 14 dicembre dove, fra le tante novità scientifiche, alcuni dei maggiori esperti mondiali discuteranno delle nuove prospettive nell’ambito delle tecniche interventistiche percutanee delle valvulopatie.

Nel video:

  • Ciro INDOLFI
    Università Magna Grecia di Catanzaro
  • Giampaolo USSIA
    Università Tor Vergata di Roma
  • Antonio BARTORELLI
    Università di Milano
  • Francesco ROMEO
    Presidente Società Italiana di Cardiologia
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