Quando si parla di vaccini il nodo cruciale è l’informazione. Come trasformare in cultura un bene sociale come le vaccinazioni? Come arrivare alle famiglie facendo loro comprendere che vaccinarsi e vaccinare i propri figli è un dovere sociale oltre che un obbligo morale?
Ma quanto è effettivamente informata la popolazione sui vaccini? Quali sono i comportamenti rispetto a questa pratica preventiva? Le risposte arrivano da un’indagine condotta dal Censis su 1.000 genitori tra i 22 e i 55 anni con figli di età compresa tra gli 0 e i 14 anni.
Il 70% degli intervistati dichiara di saperne molto o abbastanza di vaccinazioni, sebbene solo un esiguo 5,6% individui correttamente almeno quattro vaccinazioni obbligatorie. Emerge chiaramente il ruolo dei media e in particolare del web. Quasi la metà del campione, il 48,6%, attinge dai social media le informazioni inerenti le vaccinazioni e oltre il 42% cerca informazioni sul web per decidere se far vaccinare o meno i propri figli; una percentuale non trascurabile, il 7,8%, sceglie di non vaccinarli proprio a seguito di quanto letto in rete. Molto alta la percezione del rischio sulla meningite (67%) tanto che un 46% afferma di esserne spaventato e tuttavia il 14,1% non ha vaccinato i figli e non ha intenzione di farlo, mentre solo il 9% dice di non sapere che esistono vaccini contro la meningite. In particolare, tra gli intervistati il 33% dichiara di conoscere il nuovo vaccino anti-meningococcico B, ma il 67% non ne sa niente.
«La ricerca evidenzia una conoscenza sommaria delle vaccinazioni da parte dei genitori, che lascia però intravedere un nuovo approccio culturale nei confronti delle vaccinazioni, in cui alla dimensione pubblica dell’obbligatorietà si affianca sempre di più quella della consapevolezza e della scelta individuale – afferma Ketty Vaccaro, Direttore Welfare Fondazione Censis – nonostante l’alta percezione del rischio riguardo alla meningite, ancora resta molto da fare per informare i genitori sull’introduzione di nuovi vaccini contro questa drammatica malattia infettiva. Il 91,1% dei genitori è consapevole che i vaccini hanno debellato malattie importanti e che rappresentano un obbligo sociale per difendere se stessi e la collettività, ma non mancano dubbi ed incertezze sulla sicurezza dei vaccini che evidenziano una precisa domanda informativa da parte dei genitori, comunque disponibili in larga parte a vaccinare i propri figli anche con un nuovo vaccino come quello contro il Meningococco B. È necessaria un’informazione mirata e autorevole che si avvalga anche di campagne di sensibilizzazione con interventi nelle scuole e che preveda un ruolo di accreditamento da parte del Servizio Sanitario Nazionale, sostanziato anche nella gratuità dell’offerta vaccinale da parte di tutte le Regioni».
Talvolta si pensa che sia inutile vaccinare i propri figli proprio perché, grazie alla vaccinazione, l’incidenza di una o più malattie infettive è estremamente diminuita, magari sino ad azzerarsi in un intero paese. A ciò può far seguito la reintroduzione di un agente infettivo o un aumento della sua circolazione.
Fortunatamente, però, la ricerca e l’offerta di vaccini sempre più efficaci e sicuri non si fermano. L’Italia in questo momento è leader mondiale per le strategia di vaccinazione per i prossimi cinque anni. Il nuovo Piano Nazionale della Prevenzione (PNP) 2014/2018 è in fase di approvazione. Già nel 2012 è stato presentato e proposto come nuovo PNP il Calendario Vaccinale della Vita, frutto della collaborazione tra la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG), la Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI), la Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) e la Società Italiana di Pediatria (SIP). Questo nuovo calendario ha l’obiettivo di proteggere la persona dalle principali malattie prevenibili da vaccini, a partire dall’infanzia sino alla senescenza.
Nel video:
- Alberto Villani
Primario di Pediatria Ospedale Bambino Gesù di Roma- Ketty Vaccaro
Direttore Welfare Fondazione Censis- Giovanni Rezza
Direttore Dipartimento Malattie Infettive Istituto Superiore di Sanità