In Italia, ogni anno si verificano nella popolazione anziana circa 100.000 fratture da fragilità del collo del femore, con netta prevalenza nelle donne (8 casi su 10). Un’incidenza già molto elevata ma che, per effetto dell’invecchiamento della popolazione, è destinata ad aumentare ulteriormente nei prossimi anni, dato che si stima che, nel 2040, gli over 65 anni raggiungeranno il 44,9% dell’intera popolazione mondiale.
Proprio la frattura del collo del femore è la conseguenza delle cadute più frequente e più temuta dalle donne sopra i 65 anni poiché comporta importanti conseguenze per la paziente: dal ricovero per l’intervento chirurgico, a prolungati periodi di immobilità, fino a diventare spesso causa di invalidità con perdita del tutto, o in parte, dell’autonomia. L’intervento chirurgico è indispensabile per una rapida ripresa della funzionalità dell’arto fratturato, ma non può essere considerato il solo ed unico trattamento. Vera responsabile della frattura è infatti la fragilità ossea causata dall’osteoporosi severa che necessita di un percorso diagnostico/terapeutico/assistenziale (PDTA) per ridurre il rischio di nuove fratture e migliorare lo stato di salute e la qualità di vita della paziente.
Per accompagnare le pazienti fratturate di femore dal momento della dimissione dall’ospedale lungo tutto il periodo post-operatorio è nato l’opuscolo “Fratture di femore e altre fratture da fragilità ossea. 10 +1 consigli per non ricascarci”, prima e unica guida pratica italiana in quest’area terapeutica.
L’opuscolo “Fratture di femore e altre fratture da fragilità ossea. 10 +1 consigli per non ricascarci” è disponibile, a partire dal mese di gennaio, nei principali Centri per il trattamento dell’Osteoporosi severa, oltre che scaricabile online anche dal sito www.stopallefratture.it.
10 + 1 CONSIGLI UTILI PER NON RICASCARCI
- La tua frattura è dovuta a fragilità ossea, quindi all’osteoporosi severa: ricordalo!
- Calza scarpe con tacchi bassi e suole antiscivolo e metti in sicurezza la tua casa (rimuovi gli oggetti sparsi sul pavimento, evita le superfici scivolose e i tappeti che potrebbero farti inciampare o cadere. Presta attenzione anche agli animali domestici).
- Non rimanere da sola, specialmente subito dopo la dimissione dall’ospedale, ma cerca di farti assistere da un familiare o da una persona di fiducia.
- Ricorda che un’attività fisica moderata ma regolare aiuta a migliorare la forza muscolare, l’agilità e l’equilibrio, riducendo il rischio di cadute.
- Dopo un intervento di frattura di femore utilizza correttamente il bastone per camminare, adeguandolo alla tua statura e portandolo dal lato non fratturato.
- Presta attenzione al tuo peso corporeo: evita l’eccessiva magrezza e anche il sovrappeso perché possono mettere a rischio la salute delle tue ossa.
- Assumi correttamente, secondo le indicazioni fornite del tuo medico, i farmaci per l’osteoporosi che ti sono stati prescritti insieme al calcio e alla vitamina D.
- Effettua periodicamente le visite mediche di controllo.
- Esegui gli accertamenti diagnostici, come la MOC e la radiografia della colonna vertebrale, per poter seguire nel tempo l’evolversi della patologia.
- Non sottovalutare la comparsa di un dolore insolito e prolungato alla schiena ma informa subito il tuo medico.10. + 1 Non pensare che la fragilità ossea e le sue possibili conseguenze (frattura del collo del femore, delle vertebre, del polso, etc.) possano condizionarti nella vita attiva e di relazione. Grazie ai benefici di un’appropriata terapia farmacologica e seguendo stili di vita corretti potrai ritornare alle tue solite abitudini, con un minor rischio di fratturarti nuovamente.
Nel video:
- Paolo Cherubino
Past-president Società Italiana Ortopedia e Traumatologia