Un ascolto attivo del vissuto di chi si trova ad affrontare una grave malattia è fondamentale per ridare dignità al malato e migliorare il rapporto medico-paziente.
La cura per tutte le malattie passa anche dal coinvolgimento diretto, attivo e primario dei pazienti. Mettere il paziente al centro non è più solo una pratica da libro dei sogni, ma una possibilità concreta che porta ad una maggiore efficacia nella cura.
Parlare con i pazienti, ascoltarli, sapere ciò che pensano, ciò che sentono, conoscere il loro excursus e le loro esigenze – ha aggiunto Dal Maso – aiuta a migliorare la pratica sanitaria e, contemporaneamente, riduce drasticamente le pratiche inutili. Anche in questo senso l’attuale crisi economica può diventare un’opportunità per migliorare i servizi sanitari. Dalle esperienze pratiche svolte fino ad oggi emerge infatti che grazie alla medicina basata sulla narrazione si possono evitare duplicati di esami e terapie. Si calcolano circa 13 miliardi l’anno di sprechi per esami e terapie svolti più volte, ed eliminarli ottimizzando i servizi significa risparmiare più o meno il valore di una manovra finanziaria, migliorando contemporaneamente i risultati sulle cure e i loro esiti per i pazienti, che vengono anche aiutati a vivere meglio con la loro malattia.
Serve adesso passare dalle parole ai fatti, trasformando le esperienze pratiche realizzate fino ad oggi in un sistema coordinato e rivedere le regole del gioco. La medicina narrativa è diventata una realtà integrata in molte strutture sanitarie, con la nascita di un Laboratorio dedicato e di altre iniziative come un decalogo dei rispettivi doveri del medico e del paziente.
Nel video:
- Maurizio Dal Maso
Direttore Sanitario ASL 1 di Massa e Carrara- Massimo Milli
Direttore Cardiologia Ospedale Santa Maria Nuova Firenze