LA MALATTIA DI DUPUYTREN SI CURA CON UNA SOLA INIEZIONE

Questa terapia farmacologica grazie a di un enzima, è in grado di risolvere il problema in modo non invasivo e non doloroso come può essere l’intervento chirurgico.
Nel palmo della mano, sotto la cute, c’è una struttura chiamata aponevrosi che ha il compito di raccordare la pelle ai piani sottostanti più profondi. In soggetti predisposti geneticamente alla malattia di Dupuytren, la membrana si ammala, le cellule smettono il loro ricambio ‘normale’ e iniziano una proliferazione esagerata. Questo fa sì che si crei un accumulo che provoca un nodulo, un ispessimento che con il tempo provoca una limitazione funzionale.

Il bisturi, oltre a richiedere una riabilitazione molto più lunga, per questa patologia in cui la recidiva è prassi, non è sempre necessario. La caratteristica di questa malattia è che nel giro di pochi anni si ripresenta. L’intervento chirurgico provoca cicatrici e aderenze che
non sempre possono poi essere risolte.
In alternativa è possibile iniettare con un ago molto sottile – quindi di minima invasività – un farmaco (collagenasi) all’interno della membrana, capace di ‘scioglierla’ e, quindi, rimuovere quell’accumulo, quell’ispessimento che causa il problema. Dopo 24 ore dall’iniezione al paziente, in adeguato ambiente ospedaliero con anestesia locale viene praticata una manipolazione, una trazione della mano e il paziente recupera la distensione del palmo. Poi, un tutore notturno, un po’ di fisioterapia e il problema è risolto.
E se dopo qualche anno si ripresenterà la malattia non dovrà fare altro che sottoporsi ad una nuova iniezione. Un vantaggio per il singolo, un vantaggio per la collettività perché si torna produttivi a stretto giro.

Nel video:

  • Giorgio Pajardi
    Direttore Chirurgia della mano Ospedale San Giuseppe di Milano
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