Nuove tendenze nelle terapie cardiovascolari

Nuove tendenze nelle terapie cardiovascolari
Nuove tendenze nelle terapie cardiovascolari

Catanzaro, 30 maggio 2014 – Un approccio di tipo nutrizionale o nutraceutico oppure l’aggiunta di alcuni integratori possono avere un effetto protettivo per cuore e circolazione. In più sostanze naturali possono contribuire alla riduzione delle dosi dei farmaci utilizzati da coloro che hanno problemi cardiocircolatori, contribuendo a ridurre i possibili effetti collaterali delle terapia. Sono questi i principali messaggi lanciati dagli esperti riuniti a Catanzaro per il simposio “New trends in cardiovascular therapy”, organizzato dall’Università Magna Grecia di Catanzaro e promosso dalla Fondazione Internazionale Menarini.

«Ancora oggi l’approccio terapeutico ad alcune patologie cardiache, come lo scompenso cardiaco, è in continuo divenire. Stesse problematiche sono attuali per il trattamento dell’ipertensione arteriosa, dove di recente è stato introdotto l’utilizzo di terapie farmacologiche combinate, che associano diversi farmaci antipertensivi» spiega Vincenzo Mollace, Docente di Farmacologia all’Università Magna Graecia di Catanzaro e chairman del simposio. «Oggi grazie alle nuove indicazioni contenute nelle linee guida della Società Europea di Cardiologia e della Società Europea dell’iIpertensione e sui quali oggi cominciamo ad avere riferimenti importanti non solo dal punto di vista della logica nell’uso di questo tipo di farmaci ma anche dal punto di vista farmacoeconomico».

L’aumento del colesterolo, dei trigliceridi, della glicemia e la riduzione del colesterolo buono, cioè Hdl, aumentano il rischio di patologie cardiovascolari, in particolare di cardiopatia ischemica. Il rischio cardiometabolico, cioè la combinazione di queste condizioni, è un moltiplicatore di rischio rispetto al rischio ordinario. «I farmaci maggiormente in uso per questa condizione, come le statine, possono avere in alcuni casi, accanto al beneficio, anche effetti collaterali e quindi determinare una sospensione della terapia, senza che il paziente raggiunga l’obiettivo» prosegue Mollace. «Di recente si è osservato come un approccio anche di tipo nutrizionale o nutraceutico oppure l’aggiunta di alcuni integratori che hanno un forte potere antiossidante, per i quali finalmente c’è una seria documentazione scientifica, possono aiutare a raggiungere obiettivi di colesterolo accettabili. In verità le statine restano insostituibili, ma grazie alle supplementazioni nutrizionali possiamo addirittura raggiungere il dimezzamento delle dosi, con una forte persistenza della terapia e un miglioramento nella risposta in termini quantitativi e anche qualitativi».

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