Una risposta rapida al dolore acuto

Diclofenac: l’utilità dei dosaggi più bassi per consentire un impiego più sicuro, secondo le recenti direttive EMA.
La nuova formulazione è mirata alle esigenze dei pazienti che desiderano una risposta rapida al dolore acuto, efficace e con una modalità di assunzione pronta e personalizzata: la disponibilità, per la prima volta, dei bassi dosaggi di 25 e 50 mg, in aggiunta al classico 75 mg, permette di utilizzare la più bassa dose efficace del FANS, seguendo la raccomandazione emessa dall’Agenzia Europea per i Medicinali.

Gli anti-infiammatori non steroidei (FANS), di cui il diclofenac fa parte, sono farmaci ampiamente impiegati nella pratica clinica, spiega Guido Fanelli, Ordinario di Anestesia e Rianimazione all’Università degli Studi di Parma e Presidente Commissione per l’attuazione legge 38/10 del Ministero della Salute, e vengono prescritti in diverse patologie per il trattamento del dolore acuto data la loro comprovata efficacia. Il diclofenac, proprio per il suo ampio impiego, è disponibile in tante diverse formulazioni: compresse, gel, cerotti medicati, fiale per intramuscolo e, oggi, anche in siringa pre-riempita con un ago per sottocute, per intenderci simile a quello utilizzato per vaccinare i bambini, quindi meno doloroso di quello tradizionale. La nuova opzione terapeutica offre numerosi vantaggi quali la facilità di somministrazione, la rapidità d’azione e permette di mantenere inalterata l’efficacia analgesica anche in presenza di una riduzione del dosaggio del principio attivo, fatto quest’ultimo cruciale alla luce delle recenti limitazioni prescrittive AIFA (nota 66) consentendone l’impiego in tutta sicurezza”, conclude Fanelli.

Secondo una recente ricerca Doxa sul dolore, il medico di medicina generale è, in linea di massima, riconosciuto come la figura di riferimento (91%) ma, nella pratica, gli italiani decidono in autonomia cosa fare (53%) mettendo in evidenza l’esigenza di provvedere autonomamente alle necessità di cura, forse dovuta anche al significativo numero di famiglie monocomposte.

Fin ora, illustra Diego Fornasari, Professore di Farmacologia all’Università degli Studi di Milano, potevamo trattare il dolore acuto con una compressa o con una somministrazione intramuscolare, formulazioni che hanno diversi svantaggi: la compressa ha un’azione meno rapida e una possibile gastrolesività da contatto, mentre la formulazione iniettiva presenta possibili eventi avversi con danni ai tessuti e ai nervi. La novità della nuova formulazione di diclofenac sottocute è anche nei dosaggi di 25 e 50 mg (fin ora inesistenti) che si aggiungono al 75mg. Studi dimostrano che la risposta analgesica ai due dosaggi di 50 e 75 mg è simile, suggerendo che il dosaggio di 50 mg è spesso sufficiente. Questa nuova formulazione è resa possibile grazie all’associazione del diclofenac con le beta-ciclodestrine, che aumentano l’idrosolubilità e la biodisponibilità del composto associato ad esse, in questo modo il volume della soluzione iniettabile è stato ridotto, passando da 3 ml a 1 ml, e permettendo quindi la somministrazione sottocutanea”.

Nel video intervistati:

  • Guido Fanelli
    Professore di Anestesia e Rianimazione Università degli Studi – Parma
  • Diego Fornasari
    Professore di Farmacologia Università degli Studi – Milano
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