Il dolore, acuto e cronico, è un’esperienza che in Europa condiziona la vita di una persona adulta su cinque con un costo stimato in almeno 34 miliardi di euro in termini di giornate lavorative perse. Oggi però arriva una buona notizia per milioni di italiani alle prese con sintomi dolorosi: etoricoxib, molecola dalla comprovata efficacia antalgica e antinfiammatoria, dimostrata nel trattamento a lungo termine delle più comuni patologie osteoarticolari, come l’artrosi e l’artrite, ha ricevuto l’indicazione anche per il trattamento a breve termine del dolore associato a chirurgica dentale.
Già autorizzato in 68 Paesi, etoricoxib appartiene alla famiglia dei coxib, molecole particolarmente studiate negli ultimi dieci anni: si differenzia dai FANS tradizionali per la spiccata selettività nei confronti della COX-2 e per la trascurabile interferenza con un altro enzima, la cicloossigenasi-1 (COX-1) che ha un effetto protettivo sulla mucosa gastrica.
Una singola dose giornaliera di etoricoxib è associata a un rapido sollievo dal dolore che comincia già in meno di mezz’ora dalla somministrazione e dura fino a 24 ore. Il rapido e prolungato sollievo dal dolore di etoricoxib può essere spiegato dalle caratteristiche farmacologiche uniche. Etoricoxib viene assorbito rapidamente e completamente nell’organismo ed ha un’emivita delle più lunghe (l’emivita è il periodo di tempo richiesto affinché la concentrazione del farmaco nell’organismo venga ridotta della metà rispetto alla sua concentrazione iniziale).
Video-interviste a Silvano Adami, Professore Ordinario di Reumatologia all’Università degli Studi di Verona e Marco Matucci Cerinic, Professore Ordinario di Reumatologia all’Università degli Studi di Firenze