La Regione Lombardia ha creato una rete di servizi di neuropsichiatria infantile per Il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività, disturbo neurobiologico che si manifesta in età evolutiva. I 18 Centri regionali potranno condividere diagnosi, terapie e supporto alle famiglie dei pazienti. Da respingere, infine, i dubbi relativi alle terapie farmacologiche, sempre associate a terapia cognitivo comportamentale e psicologica.
“Partendo dal presupposto che la diagnosi di ADHD debba essere effettuata da operatori della salute mentale dell’età evolutiva e coinvolgere, sin dall’inizio, oltre al bambino, i suoi genitori, gli insegnanti e il pediatra di famiglia; – afferma Massimo Molteni, Direttore Sanitario IRCSS Eugenio Medea, Associazione La Nostra Famiglia di Bosisio Parini – che il programma di trattamento debba essere fondato su specifici percorsi di training rivolti a genitori ed insegnanti, oltre a interventi psicologici diretti sul bambino, quando possibile; che la terapia con farmaci debba essere intrapresa solo se indicata da un neuropsichiatra infantile, in accordo con le evidenze scientifiche riconosciute dalla comunità internazionale all’interno di un percorso di intervento multimodale, si comprende come risulti fondamentale una rete stabile di confronto tra i Centri di riferimento per garantire una diagnosi che valuti in modo accurato il disturbo e per fornire un intervento adeguato al bambino malato e alla sua famiglia, garantendo la formazione e l’aggiornamento del personale sanitario coinvolto”.