Sotto l’albero meglio non mettere il torrone duro, se è in casa un bambino piccolo: con un morso troppo violento un dente potrebbe saltare, trasformando la pennichella dopo il pranzo di Natale in una corsa al pronto soccorso più vicino. I chili di troppo, i cibi troppo duri, le penne mordicchiate in cima, l’uscita per pattinare sul ghiaccio infatti sono una minaccia per i denti dei bambini: lo sottolineano gli esperti riuniti alla Sapienza Roma per il congresso “Update in odontoiatria pediatrica: ricerca e best practices”, promosso da Antonella Polimeni, Direttore del Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche dell’ Università Sapienza di Roma e Presidente del Collegio Nazionale dei Docenti di Odontoiatria, che ha contribuito alla stesura delle Linee Guida del Ministero della Salute per la prevenzione e il trattamento dei traumi dentali.Stando alle stime del documento, nel nostro Paese sono circa un milione e mezzo i bambini da zero a 14 anni che hanno avuto almeno un trauma dentale: uno su cinque, in continuo aumento secondo gli esperti.
“Naturalmente non è pensabile impedire ai bambini di giocare o fare attività fisica: l’importante è usare caschi, paradenti e protezioni facciali in funzione del tipo di attività sportiva svolta ed educare i piccoli a riconoscere i rischi derivanti da comportamenti pericolosi per la propria e l’altrui sicurezza, come dare spinte o fare lo sgambetto – affermaAlessandra Majorana Ordinario di Odontoiatria Pediatrica all’ Universita’ di Brescia – Quindi, se il trauma si verifica, è fondamentale agire tempestivamente tranquillizzando il bambino, valutando l’entità del danno e recandosi subito a un pronto soccorso dove vi sia un servizio di odontoiatria o da uno specialista odontoiatra. È buona regola recuperare il dente e mantenerlo in un liquido come saliva, soluzione fisiologica o latte: in questo modo se viene reimpiantato entro un massimo di due-tre ore dal trauma, ci sono buone probabilità di guarigione”