La nascita pretermine è la causa principale di mortalità neonatale a livello globale, con più di 1.5 milioni di morti ogni anno. Anche l’Italia non ne è esente: nel 2008, l’ultimo dato disponibile, i parti prematuri alla 37° e 32° settimana sono stati rispettivamente del 6,8% e dello 0,9%, su un totale di oltre 544 mila nascite (Rapporto sui certificati di assistenza al parto CeDAP, pubblicato dal Ministero della Salute nel 2011).
Nonostante questi numeri, i servizi di cura e di supporto sociale alle famiglie sono in molti casi troppo limitati, e costringono i genitori con un neonato ricoverato per molti giorni in terapia intensiva, ad affrontare orari di visita ridotti e l’incognita di possibili complicazioni a lungo termine per la sua salute e per il suo sviluppo neurologico. Ecco dunque l’occasione per riconoscere e assegnare una ‘Best Practice’, cioè la migliore competenza nel trattamento e cura di una patologia, agli ospedali italiani specializzati in nascita prematura. È questa la nuova iniziativa promossa dall’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (O.N.Da.) nell’ambito del ‘Programma Bollini Rosa’ con il contributo non condizionato di Abbot. I progetti candidati, pervenuti da 62 strutture ospedaliere, sono stati 86, di cui 28 solo in Lombardia, e 5 i progetti vincitori: l’A.O. Città della Salute e della Scienza di Torino (Presidio Ostetrico Ginecologico Sant’Anna), l’Azienda Ospedaliera Universitaria Arcispedale Sant’Anna di Ferrara, l’A.O. Fatebenefratelli e Oftalmico (Presidio Ospedaliero Macedonio Melloni, Milano), l’A.O. della Provincia di Lecco (Ospedale di Circolo A. Manzoni) e il Presidio Ospedaliero V. Buzzi di Milano. Sono stati tutti promotori di iniziative innovative a tutela della nascita prematura attraverso l’individuazione precoce e il contenimento dei rischi materno-neonatali in caso di nascita pretermine. Muove qualche passo in avanti anche il Sud con due interessanti iniziative: un gruppo di ascolto promosso dall’Ospedale Civile Spirito Santo di Pescara e un progetto di supporto in caso di nascite pretermine attivato dall’Associazione Genitin (Genitori per la Terapia Intensiva Neonatale) in collaborazione con il Policlinico Gemelli di Roma.
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