Una ricerca, svolta tra il 2008 e il 2011 su 367 donne in gravidanza e neo mamme, ha fatto emergere i principali fattori di rischio, rappresentati dall’aver sofferto in precedenza di depressione e di ansia e dall’aver avuto complicazioni durante l’attuale gravidanza o in precedenza. Anche la crisi di questi ultimi anni ha inciso, e moltissimo: la crescente disoccupazione e lo scarso supporto da parte del partner, della famiglia e degli amici, sono stati e sono tuttora fattori cruciali. Dalla ricerca sono risultati di fondamentale importanza, in una possibile depressione perinatale, anche gli aspetti legati alla patologia pregressa e il sostegno lavorativo e familiare. In Italia, circa il 16% delle donne presenta durante questo momento della vita disturbi dell’umore.
Per ulteriori informazioni è a disposizione di tutte le mamme un sito internet dedicato (www.depressionepostpartum.it) e materiale divulgativo distribuito in tutti i centri di diagnosi e cura delle patologie depressive. In un incontro aperto alla popolazione i maggiori esperti in materia hanno sensibilizzato sull’importanza di riconoscere i sintomi precursori di un disturbo depressivo: un approccio mirato e tempestivo evita, infatti, che un disagio temporaneo diventi vera malattia.

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